Queste note servono per approfondire il tema Intervento larvicida del contrasto alla zanzara tigre e le strategie che vengono messe in campo dal Comune e dalla Regione
Le zanzare nei nostri umidi e caldi territori di pianura ci sono sempre state e ci saranno sempre, anzi, si prevede l’arrivo di nuove specie che potranno cambiare ulteriormente la nostra sensibilità e preoccupazione verso questi insetti così fastidiosi, che l’evoluzione ha plasmato in forme tanto complesse quanto biologicamente efficienti. Proprio le loro estreme capacità adattative ne fanno la categoria degli animali più temibili presenti nel mondo.
L’insediamento della Zanzara Tigre (Aedes albopictus), per esempio, ha cambiato notevolmente la nostra percettibilità nei confronti di questi insetti. Prima del suo arrivo, potevamo anche avvalerci di fasce orarie durante la giornata con meno zanzare, invece oggi la Zanzara Tigre disturba a tutte le ore della nostra giornata fino alla sera quando finalmente se ne va a “dormire”, ma viene prontamente rimpiazzata dalla Zanzara Comune (Culex pipiens), attiva nelle fasce serali.
Grazie alle ricerche continue la Regione Emilia-Romagna, con il supporto di Ausl, Istituti di ricerca e dei Comuni, da anni lavora, studia, raccoglie dati, costruisce e approva annualmente il Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi.
Ad oggi tale Piano rappresenta il documento di riferimento con cui viene definita la strategia di prevenzione per contrastare la possibile diffusione delle infezioni dai virus Chikungunya, Dengue e Zika, trasmessi dalla Zanzara Tigre, e delle infezioni da West Nile virus, trasmesso dalla Zanzara Comune.
Sulla base di questo Piano la sorveglianza sanitaria viene infatti sempre potenziata nel periodo di attività del vettore e, in particolare, nel periodo 1° maggio – 31 ottobre di ogni anno (nel 2022 con la Delibera di Giunta Regionale n. 531 dell’11 aprile 2022 è stato approvato il nuovo Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi – Anno 2022).
Sulla base dei precedenti Piani Regionali e coerentemente con il corrispondente Piano Nazionale di Prevenzione, Sorveglianza e Risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025, la prevenzione delle arbovirosi si basa sull’integrazione di dati di sorveglianza umana, entomologica e veterinaria e viene realizzata sul territorio regionale attraverso misure di contrasto ordinarie per contenere la proliferazione delle zanzare in area urbana e tempestivi interventi straordinari di disinfestazione solo in casi umani di malattia o di accertata circolazione virale.
Nello specifico, i punti principali della strategia di prevenzione e contrasto, sono i seguenti: sorveglianza entomologica e lotta alle zanzare, perseguendo la massima riduzione possibile della densità di popolazione delle zanzare stesse; individuazione più precoce possibile dei casi di malattia, per attuare immediatamente le misure di controllo finalizzate a impedire la trasmissione del virus dalla persona infetta alle zanzare e da queste a un’altra persona;
Da anni quindi tutto è cambiato e sta continuando a cambiare perché i dati vengono continuamente aggiornati e vengono scoperte continue informazioni sui prodotti insetticidi che possono essere o non essere utilizzati contro le zanzare.
Dunque, se non si vuole approfondire il tema o condividere i dati e i consigli dei ricercatori perché semplicemente non si ha tempo, né curiosità in merito, occorre però non fare lo sbaglio di diffondere vecchie e retrograde informazioni in merito al problema zanzare.
Link Utili:
Una definizione dell’argomento Disifestazione Zanzare data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)